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“La vera rivoluzione deve cominciare dentro di noi”– Aleida Guevara ad Arezzo

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di Sofia Riccaboni

Ieri sera, alla Casa Delle Culture ad Arezzo, i tantissimi presenti hanno potuto godere di una grande lezione di Politica. Con la “P” maiuscola. Anche se (proprio perchè) di politica non si è parlato.
E a farlo non è stato uno dei tanti candidati locali che cercano di trovare una poltrona in Europa, riempiendoci di parole, che alla fine resteranno tali, e imbrattando le strade di cartelloni propagandistici, alcuni per altro di indecente fattura e con slogan ai limiti del ridicolo. No. A darci una lezione di politica, teologia, ma soprattutto di vita, è stata Aleida Guevara.
Pediatra, allergologa, donna e anche figlia del più conosciuto “Che”, Ernesto Che Guevara, morto quando lei non aveva ancora compiuto 7 anni, non ci racconta di lui, di come sia stato crescere con/senza di lui. Forse ha deluso, all’inizio, qualcuno nella sala, ma ha recuperato subito.
Grazie alle ACLI di Arezzo e Toscana, Aleida ci ha dipinto con linguaggio chiaro e preciso la situazione che sta vivendo oggi la Repubblica Cubama, non esente dalla crisi economica mondiale, che si trova a dover gestire problemi enormi e spesso in antitesi con la sua natura socialista, alla quale, per altro, non vogliono (i cubani) rinunciare.
Aleida ha raccontato di come sia dura conciliare la necessità di sopperire alla perdita del lavoro di migliaia e migliaia di abitanti con la decisione di aprire alla imprenditoria privata con la mentalità socialista e ha ricordato come Marx abbia detto “la gente vive come pensa” e se vive da imprenditore, “lavorando per se, guadagnando per se, allora penserà per se”.
E invece sino ad oggi Cuba non ha mai pensato per se stessa. Alcuni esempi?
Una equipe formate da 10 mila medici pronti a intervenire ovunque nel mondo appena uno Stato ne faccia richiesta. E intanto 11 mila medici cubani sono in Brasile, 34 mila professionisti della salute in Venezuela, 2000 in Bolivia, 400 ad Haiti, 200 in Quatar e così via in oltre 37 paesi nel mondo.
Una scuola di medicina, gratuita, che sino al 2010 ha lauerato 7600 giovani provenienti da America Latina e “terzo mondo” che non potevano permettersi di frequentare le università nel proprio stato per motivi economici. E tra questi 7600 giovani, 500 erano di nazionalità statunitense. Perchè nonostante l’embargo, per altro discusso e di cui gli USA abusano, la scuola di medicina di Cuba ha accolto anche ragazzi latino americani, africani e delle minoranze etniche che negli Stati Uniti vivono considerati come “terzo mondo”.
Tutto questo perchè il popolo cubano sa, come sostiene Aleida che “la solidarietà non è dare quello che avanza a noi, ma è dare quello che un altro popolo necessita anche sacrificando noi stessi”.
I racconti di Aleida e di Antonietta Potente, teologa e suora domenicana, hanno tenuto tutti fermi, inchiodati alle sedie, sino a tarda notte.
A nessuno è parso, andandosene, di aver ricevuto una grande lezione di “teologia” come ha affermato la Potente, che ha sottolineato anche come noi occidentali siamo stati capaci di “frantumare l’essere umano, dividendolo tra cuore, testa e spirito/anima. Ci resta, così, difficile unire il nostro lato spirituale con la passione, più reale, concreta, della storia.”
Ritornando da 20 anni vissuti in Bolivia, Antonietta Potente dice di aver trovato un’Italia appiattita, dove non si partecipa più. Dove i giovani pensano al futuro e i più grandi vivono di nostalgie, e al presente non guarda nessuno.
Anche lei, come Aleida Guevara, si chiede come sia possibile essere arrivati a tanto.
Spunti di riflessione, idee, modi di vedere e vivere che dovremmo prendere come esempio, e che invece vediamo come lontani, comodo come siamo nei nostri “beni di lusso” che ci permettono di ignorare ogni altra esigenza che non sia materiale.
E alla fine, come in tutte le serate da favola, per i pochissimi che si sono attardati oltre la mezzanotte fuori dalla Casa Delle Culture, Aleida ci ha regalato una bellissima Ninna Nanna, quella di suo papà.
(Video girato da Leonardo Pietro Moliterni, presidente dell’Associazione L’Ancora, è storto ma poco importa. Chiudete gli occhi e ascoltate, questo basta.)
http://youtu.be/L9Fv10jULoc

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